Dunque: su alcuni gruppi nei Social (anche dai nomi impegnativi e che richiamano all’etica, la politica, la filosofia) bisogna pubblicare gattini e cagnolini, i cuoricini sono graditi, le frasi degli adolescenti sull’amore sono fortemente promosse, il ciaone ha un altissimo indice di gradimento. Poi gli stessi gruppi specificano con gravità notarile: è severamente vietato parlare di politica (e tradotto vuol dire esprimere un’idea), includere link pubblicitari a margine (ergo i libri non ci interessano), di Dio e la morale non si può scrivere, i post che raccontano qualcosa della vita vengono motteggiati o schifati (a seconda dell’educazione di chi commenta) e gli autori bannati. Quanto ci piace bannare. Ma si sa non c’è il tasto “non mi piace” e allora davanti a un pensiero che non si capisce, che va al di là, che disturba i morti di sonno (e di figa perché quella va alla grande) i membri (si chiamano proprio così tra loro ed è una cosa che stupisce: a me l’idea d’essere considerato un membro con una testa, o una testa di membro non fa impazzire) ripiegano su neologismi raffinati come nonciromperelaminchia. E sono i migliori, i censori acculturati (o meglio i membri con la laurea) che si cimentano armati di una dotta oratoria allo scopo di prevalere nella disputa risultano francamente noiosi oltre la narcolessia. Alla fine la dialettica è: sono piùi intelligente io gne gne e tu sei una testa di cazzo. Nei gruppi c’è anche una misteriosa figura antropologica, l’amministratore (altrove si chiama admin e anche quel termine non è bello, vuol dire ad minchiam) che ricopre il ruolo di leader maximo e pare compiacersi nelle palingenesi approvando o censurando, iscrivendo o bannando. Se non puoi essere Dio in questo Paese un posto da amministratore comunque lo trovi.
Intanto:
i Paesi che leggono di più al mondo sono l’India (10 ore e 42 minuti settimanali) e la Cina. Per una strana coincidenza sono anche le economie che corrono (7,5% crescita del pil indiano nel 2015 e 7,3% quello cinese). Sembra ci sia un rapporto tra la latitanza italiana in termini di lettura e l’economia che annaspa, Neghiamo però l’evidenza e diciamo che non c’è una relazione nei fatti. Se il Paese si è impoverito (il consumo pro capite è appena sopra la Bulgaria e la Romania), se lavoratori, donne, anziani si sono visti strappare i diritti dalle mani, se nella classifica sulla felicità l’italia si colloca al cinquantesimo posto (dietro al Nicaragua e l’Uzbekistan) la colpa è ovviamente della politica; solo quella. Noi non siamo responsabili, da sempre andiamo a letto con la coscienza pulita. Dopo naturalmente aver condiviso un ciaone e cercando tra le foto dell’amatriciana almeno un po’ di figa (che non guasta mai).
Quando stavo in quel puttanaio di sfigati (Facebook), sono stato bannato da molte pagine (per lo più reazionarie-mafiose).
Quello che ho augurato ai “capi” (mi viene da ridere) di quelle pagine, è che prima o poi un mitra verrà puntato sulle loro teste. Fare il “capo” su un social network come Facebook (quando magari nella realtà sei un servo dei servi) è una moda. 😀
PS: il bello è che ho avuto il porto d’armi XD
PPS: per quanto riguarda il resto, sono problemi risaputi (almeno io che conosco e che ho scelto di non essere un pezzente e quindi, mi documento da fonti giuste e non le cagate della Rete) e mondiali. Nessuno si salva oggi, finchè non ci sarà un cambiamento migliore per tutti. Ogni Stato è schiacciato dalla finanza, chi più e chi meno.
Tanti non hanno capito la causa di questi problemi e si ostinano a dare colpe a capri espiatori, facendo il gioco dei potenti.
Personalmente vivo bene (lavoro, meritocrazia e piaceri di vario tipo) ma sono fisso a combattere. Indole partigiana… retaggi di famiglia.
Buon weekend!
Ade
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i proletari di tutto il mondo si sono uniti e si passano nella rete il ciaone. Annamo a farci ‘na bottiglia di rosso, offro io. Un abbraccio
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Quali proletari… si offendono le vere lotte del passato 🙂
Questi sono tutti signorotti borghesi marci fino all’anima.
Ok per il rosso… che sia fuoco di Rivoluzione però 😀
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ahaha e già, vero anche questo
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😛
Stammi bene! Piacere, io sono Ade.
Ho letto un po’ nel tuo blog, molto interessante. 🙂
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Hai passato sotto lo scanner intellettuale Fb e quoto quanto scrivi, soprattutto relativamente alla latitanza italiana…Dante si sta rotolando nelle cassa!
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un’opportunità mai avuta prima nella storia, Internet, e guarda come lo usano. Buon pranzo, Marzia
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Anche a te, Giancarlo..
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“sono piùi intelligente io gne gne e tu sei una testa di cazzo”. Ci stavo pensando da un po’, abbozzato qualcosa….E’ l’evoluzione dell’haterZ und TrollZ, facente parte di movimento cOlturale più ampio, che va oltre la Rete: lo StrunZ Und SdranG. C’è quello che parte con il “non sono…” tipo “non sono razzista…” e poi prenderebbe a calibro 88mm i barconi nel canale di Sicilia. Poi c’è quello che chiamo il (mente)catto-conSumista: “ho comprato tutti i dischi di XYZ, perciò posso spargere letame su XYZ e non essere criticato di essere un hater, figurati se accettare una critica da te gne gne”. Non ci sono maleparole, perché mantengono uno stile distaccato e superiore, quindi la parolaccia è sinonimo di scarsa cOltura. La regola base vale ancora: DFTT.
PS:
Per il refuso che hai messo apposta per stanare uno dei membro-professorini di cui alla prima parte della frase, preciso che io ho solo “copiato&cucito” quindi rientro tra le seconde teste…
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ahahahahahaa m’hai fatto andare il sigaro di traverso. Lo srunz-und-drang. Comunque sì, professorini laureati su Facebook. E censori e recensori aggiungi; i famosi “lettori forti” (10 libri all’anno). Li leggevo in due settimane, ma si fottano…
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Io mi chiedo se esistono più i moderatori in certi forum di riviste online…FB è la Casa delle Libertà ai tempi del bunga bunga.
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ma se li tengano quei cessi di posti. La verità è che ci piace bannare, censurare, limitare l’altro. Un admin stamattina mi scrive: dovevi chiedere il permesso di pubblicare ‘sta cosa. Il permesso… ma chi cazzo sei? Admin appunto, ad minchiam. Benvenuto in Italia, questi sono gli italiani
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Non tutti, per fortuna! 😉
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vero, non tutti
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XD
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Analisi impietosa ed è il dato sulla felicità che é somma di un tutto che mi preoccupa.
Shersforsegiabuongiorno
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Ps blogger dal 2000, fb aperto fiutata l aria e chiuso.
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eccome se ti capisco
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dal Pc al pc, dal socialismo reale al social virtuale, dalle idee ai cagnolini. Il risultato poi è quello, la tecnica ha amplificato la comunicazione (meravigliosamente) e l’uso che ne fanno si riduce a un chiacchericcio infantile e adolescenziale
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Ma privo di curiosita.
Sh.
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Ottimo calambour Pc(i) pc anche se oggi più che mai sarei propensa a rimpiangere il primo.
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da Berlinguer a uno che è stato pagato due euro alle primarie. Non ci si può aspettare di più
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Gia…dico io dal Pci ai funerali di Berlinguer a un susseguirsi di sigle senza costrutto ” pensammo una torre,costruimmo nella polvere” P.Ingrao.
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finché gli italiani faranno i ciaone sui social, non potrà andare che peggio. Internet non è un ritaglio dalla società e non è quello che la gente pensa, ma come pensa. Un abbraccio e buon sherapranzo
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Sheratoyou
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