E’ successo ieri a Milano: una donna di 81 anni è stata violentata. Questo è un Paese per vecchi, immobilizzato e polveroso. I giovani se ne vanno e anche agli stupratori tocca insomma arrangiarsi. Quando hai fame (giusto per mettersi nella testa del suino) non stai a sottilizzare: non t’importa l’età della gallina, comunque fa buon brodo. Lo stupro come altre forme di violenza sta diventando la regola nel Paese delle eccezioni. Ho provato a delineare un identikit dello stupratore medio e di come agisce. Sembra ci sia un rituale nella scelta della vittima (donna, il più delle volte, qualche trans perché lo stupratore non fa differenze di genere e a volte pure di specie), del luogo (spesso isolato per ovvie ragioni), dei modi (dall’avvicinamento, all’atto, alla fuga). Il canovaccio è sempre lo stesso.
Regola I
Lo stupro è quella curiosa pratica sessuale attraverso la quale prendiamo possesso del corpo dell’altro senza che l’altro lo desideri. Stuprare non è facile, raramente è qualcosa di istintivo; richiede attitudine e sacrificio; il primo dei quali è quello della coscienza: lo stupratore è convinto che l’altro esista unicamente per i suoi vomitevoli passatempi. Non è forse nato apposta?
– Chi è lo stupratore: chi aspira a diventarlo deve essere cinico, violento, erotomane e complessato. Non entro nel merito dell’indagine psicoanalitica, ma ci siamo capiti: ce l’ha piccolo. Se non è tutto questo è meglio che rinunci. Onde evitare brutte figure; onde evitare che l’altro ci stia.
Regola II
– Come si veste lo stupratore: l’abbigliamento sembra fondamentale, curato nei minimi particolari. In testa un passamontagna, spesso forato all’altezza del bocca in modo che consenta il passaggio della lingua. I pantaloni hanno tassativamente la cerniera lampo; sbottonare richiede del tempo e il suddetto non ne ha molto a disposizione.
Regola III
– Come agisce lo stupratore: scelta la preda (morigerata nei costumi e pura nello spirito, insomma per quanto è possibile illibata: se non lo è, il rischio è che non solo partecipi attiva allo stupro, ma che ci prenda magari gusto), dapprima si comporta con discrezione e gentilezza, onde conquistarsi la fiducia della stessa. Se la vittima sospettasse le vere intenzioni potrebbe non solo dileguarsi, ma decidere o meno di cedere. E il vero stupratore non accetta regali: quello che vuole se lo prende e basta.
Regola IV
– Dove porta le sue vittime lo stupratore: ottenuta la fiducia, la preda potrà seguirlo ovunque. Anche di notte in strade deserte, magari nel suo appartamento. L’essenziale è che fino al momento della rivelazione non si accorga di quello che succederà da lì a poco. L’arma prima di uno stupratore è infatti il terrore, e il terrore non può avere alcuna preparazione. Il virtuoso non opera comunque mai in metropolitana.
Regola V
– Come si rivela lo stupratore: se in macchina, e la vettura è munita di un apparato elettrico, comincia a chiudere gli sportelli automaticamente preparando un eccitante clima di diffidenza. Cosciente di non di non avere possibilità di fuga, è quanto meno probabile che la vittima rimanga terrorizzata facilitando il compito. Ad ogni modo la rivelazione è sempre brutale e inattesa: se finora avrà sospettato, da adesso non dovrà più avere dubbi.
Regola VI
Che cosa fa uno stupratore: uno stupratore stupra. Affinché si possa però parlare di violenza è necessario che il predestinato non solo non sia consenziente, ma che non ci goda nemmeno. Se gode, come sa ogni giudice chiamato a pronunciarsi sull’ipotetico reato, non c’è violenza ma mutuo consenso. Supposto quindi che la vittima non ci stia, la successione degli eventi è sequenzialmente impostata:
1) assoggettamento della preda: il rituale porta a mettersi sopra ed impedirle ogni movimento;
2) i vestiti non vengono tolti ma lacerati, le mutande strappate (il rumore del tessuto che va in frantumi suscita un vero stato di panico);
3) il coito è rudemente animale (cosa che rende più imbarazzante e posticipa la denuncia). Per evitare di farsi mordere la lingua lo stupratore evita il bacio in bocca;
4) la regola è quella di insultarla, violentandola anche a parole (come se in fondo le piacesse). L’umiliazione dapprima suscita qualche reazione, poi subentra la rabbia, lo svilimento e infine la resa;
5) ad eiaculazione avvenuta lo stupratore si alza e si allontana con indifferenza, come se nulla fosse accaduto: non lo ha infatti voluto lei? Quante storie, si vedeva che non desiderava altro.
Regola VII
– Come abbandona la sua vittima lo stupratore: completamente nuda e magari malconcia. Lo scopo è di impedirle di correre a chiedere aiuto; se perciò non avrà vestiti addosso e sarà dolorante è evidente che il suino potrà allontanarsi in tranquillità. Perché il carattere dello stupratore è quello: la tranquillità d’animo e la coscienza di avere fatto la cosa giusta.
Da Lezioni di sesso (il sesso in cinque lezioni)
Un quadro esemplare.
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grazie infinite
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Sono capitata tra le zanne dello stupratore contemplato nella regola V, me la sono cavata solo perché avevo il ciclo e a lui faceva schifo.
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mi dispiace, sono cose che non si dimenticano. Però certo di norma fanno schifo (e schifo sempre comunque fanno)
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Dovresti collaborare con la polizia..
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ahahahah 😮
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Ero seria..
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ah ecco, ok allora ci penso
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Grazie 😬
Perché lo stupratore si consegna spontaneamente (?) ?
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Immagino di no, poi magari chissà…
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giro sempre con bomboletta al peperoncino… sperando che non debba mai servirmi
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ma fai benissimo
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Un quadretto perfetto direi. Calza a pennello Giancarlo. Poverina la signora ottantenne, ormai sicura d’aver raggiunto la pace dei sensi. Che mondo. Buona domenica, nonostante tutto. Bravo. Isabella
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inaspettata forse, violenta uguale. Ma è interessante sul piano sociale, quel che sta succedendo in questo Paese ha davvero dell’incredibile. Buona domenica, Isabella
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Hai davvero ragione. Quello che sta succedendo qui è tanto orribile quanto incredibile. Un abbraccio
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Io sto con il suino intesi come porco come carne da macello non come quei (porci ) bastardi che macellano nel corpo e nell’anima loro simili.
E non sono neppure d’accordo scusami sulla tua chiusa perché penso che costoro non si pongano troppo pensiero di cosa provino se non un bestiale appagamento della loro follia.
Sherabientot
Ps: per la tua incolumità psicofisica spero che tu non abbia davvero letto tutti quei post e comunque grazie e buongiorno ☕
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e invece li ho letti e sono sopravvissuto. Tempo speso bene e qua per tradizione della sheracasa non si regalano i like. Tutto molto bello e al solito scritto bene. N.B. la mia chiusa sarebbe stata ironica, ma forse sotto l’effetto dell’alcol non l’ho partorita al meglio. Un sherabbraccio e una sheraserena notte. P.S. Ti leggo sempre e col sorriso
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SheraconuninchinoSisisi’
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Mi piace come tratti gli argomenti.
Cordialità
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un abbraccio, grazie. Buona domenica
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