GRAZIE

Amazon oggi mi ha scritto che è ancora il più venduto.  Che Tolstòj mi perdoni. Grazie a chi l’ha acquistato.

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sesso5 (1) (2)

Autore: Giancarlo Buonofiglio

Manipolo paradossi sito web http://giancarlobuonofiglio.weebly.com/

63 pensieri riguardo “GRAZIE”

      1. Signorina, Amazzone ti fa spendre un patrimonio come quelle belle donne che ti portano in giro per il centro storico saltellando da una boutique a un’altra e tu la segui come un cane addobbato di buste e pacchetti.

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      2. quella signorina ci sa fare, guardavo il sito, è brutto, freddo, ma essenziale. Ha capito che una fanciulla senza trucco si vende meglio. E fa vedere quello che piace vedere, come nei sogni, ti mette davanti agli occhi anche gli incubi. Se è quello che vuoi. Ergo la signorina Amazon (lo dico col massimo rispetto) è una mignotta; come tutti noi, solo che lei vende

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      3. Sarà pure una “buona donna”, ma noi siamo i suoi clienti. E’ la legge del mercato: se c’è un’offerta, deve esserci una domanda 😉
        Ci sa fare e come! Tutti gli ombretti e i trucchi potrebbero distogliere dalla vera mercanzia. La Signorina non vuole essere solo guardata (come le chiamo io: “le profumiere”), ma vuole essere…cliccata. E più volte. Il suo punto G è noto: il carrello.

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      4. Per grazia diDDio non sapevo chi fosse il solare Francesco, Google spione mi ha illuminato ed sono calate le tenebre!
        OnGiancà, siamo vecchiarelli e non è possibile fermare l’acqua con le dita, sono i tempi che corrono…siediamoci su ‘sta panchina perché pure mettermi a giocare a bocce o a carte mi potrebbe essere fatale.

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      5. c’è ancora speranza, almeno finché non si mettono a comprare i cd di Giggi d’Alessio. Ma secondo me un paio d’annetti e me li ritrovo per casa. E no, non è possibile fermare l’acqua con le dita, apposta io ci verso il vino. Per le bocce mi sono iscritto al circolo anziani, là le chiamano Poppe (dicono: giochiamo a poppe e ridono). Saranno epistemologi, seguaci di Karl Poppe?

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      6. No GiGGGGI NO! Je song’ napulitane ma Giggggi butta alle ortiche tutta la tradizione napulitane di musica e pure della sceneggiata del suo maestro Mario Merola (Gigggi era il pinista di Merola). L’industria musicale voleva un napulitane da gettare in pasto al pubblico e lui ha detto sì per soldi. Mercenario della musica.
        Un suggerimento: accorto a non mischiare le teorie di Karl Poppe con quelle di Jung. Ti danno del rattuso…

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      7. appena presa la parola (e da buona femmina non l’ha più mollata) cantava: felicissima sera a tutte ste signor ncravattat, a questa comitiva così allegra, ommini scic e fimmine pittate. Poi mi guardava e diceva: è vero che era meglio se si faceva zappatore, o zappatore non se la scorta la mammata. E senza pudore a squarciagola per Milano. Mi conforta che almeno un sentimento l’avesse maturato. Onore a Merola, senza se e senza ma

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      8. Giustamente citi la madre e l’importanza delle donne, ma la parte finale?
        Vuje mme guardate?
        Só’ ‘o pate…i’ sóngo ‘o pate…
        e nun mme pò cacciá!…

        Só’ nu fatecatóre
        e magno pane e pane…
        Si zappo ‘a terra, chesto te fa onore…
        Addenócchiate…e vásame sti mmane!

        “Inginocchiati e baciami queste mani!”. Oggi chiamerebbero i Carabinieri e ti denuncerebbero per maltrattamento ai minori.

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      9. Dio patria e famiglia, c’è più teologia in Merola che nei libri di Küng. Il finale è pazzesco, vero: addinocchiati e basami sti mani. E il volto del ragazzo, le lacrime, il pentimento, E l’autorità che lo riporta all’ordine (e senza carabinieri)

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      10. L’autorità paterna anzi direi il rispetto opportuno. Ma non la vita è una ruota. Da adulto e molto più da quando mio papà non c’è più e sono diventato io papà, capisco l’amore e i sacrifici dei genitori per noi figli. Finché non si arriva a essere a propria volta genitori non lo si capisce a pieno. Se poi sei sfortunato e hai dei genitori disgraziati, non lo capirai mai.

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      1. Come non lo sai? I tuoi li ho presi tutti in formato eBook tramite il cellulare (così posso leggerli sia sul telefono che sull’iPad).. e non saprei dove lasciare la recensione. Informati sul rimborso! Più che il libro gratis, preferirei una seduta 😬

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      2. le sedute sono gratuite per gli amici. Ma sì, sono puntuali coi pagamenti, ci saranno anche quelli della Apple. Le vendite partono da Streetlib che si occupa della distribuzione nelle librerie. Per il cellulare brava, il mio è anteguerra coi tasti (comprato solo perché c’era scritto telefono per anziani). 30 eurini scarsi senza internet, né altro. So’ antico, eh…

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      3. allora sei squilibrata nella norma. Fantastica un cavolo quella, poi dice che uno li abbandona in autostrada. A giugno ha fatto la tesina di terza media, le ho detto: se vuoi te la correggo. E lei: no, tu scrivi di merda. Manco un eufemismo ha usato. Ecco

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      4. So’soddisafazzzzioni!
        Io mi aspetto altrettanto se e quando leggeranno le mie “cose” (ne senso di testi la cui percezione dà uno stranimento tipicamente femminile nei giorni del ciclo mestruale)

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      5. ahah gli adolescenti sono bacchettoni e moralisti con gli adulti. Vedrai che le critiche non mancheranno e saranno severissime. Ricordati che non hai dei figli in casa, ma dei potenziali Sgarbi che aspettano solo il momento per dirti: capra, capra, capra…

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      6. Se di SgOrbi si tratterà (perché quel soggettazzo per me merita la damnatio memoriae), a “capra, capra, capra”, seguirà nell’ordine: “randello, randello, randello”, pistolotto sull’etimologia della capra (con ricerca annessa da portarmi per iscritto, una per ognuno dei due rivoltosi rivoltanti). In caso ciò non avvenisse: 1) embargo di tutte le liberalità di fonte paterna e materna 2) inasprimento dei controlli dei compiti e delle uscite (sopratutto degli orari di rientro serale); DASPO a tempo indeterminato dalla postazione padronale del divano e da joypad, joystick e videogiochi di proprietà paterna (pari al 100% del totale disponibile).
        No, SgOrbi No!
        Ditemi pure che scrivo di merda, ,a SgOrbi significherebbe un fallimento totale della parental policy (neologismo? Creata ora. Suona da schifo ma fa genitore moderno).
        PS: tanto lo so che non avrò le palle per fare tutto ciò. Ma tanto se non leggeranno il mio blog, figuriamoci il tuo…mmmmh e se succede così tanto per cazzimma? Dovrai disiscrivermi dal tuo…;) Mah…

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      7. ahaha tutti buoni propositi, ma scommetto che non ne manterrai uno. Perché in fondo è vero, quei cosi che abbiamo chissà come in casa (causa profilattico scaduto) so sempre pezz e core. Per il blog non so, magari mi leggono e non lo sai. Chieditelo: perché sono così? In iudicio anime…

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      8. A volte penso che è meglio non sapere. Morire ignoranti, significa anche non avere aspettative di Inferno o di Paradiso e molti meno problemi nella vita che fu.
        PS pubblicità pro-cesso (ovvero io): hai letto la mia visione della Fine del Mondo? Non so perché ma credo potrebbe piacerti, ma magari sbaglio di grosso. Batti un colpo se ti va e ti mando il link.

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      9. no ma sono curioso, ora vado a farmi un aperitivo (e lo so che è presto, ma una scusa devo pur trovarla per farmi un rosso). Però in serata torno, leggo, rileggo e commento. Quando scrivi qualcosa bussami pure e arrivo. Un abbraccio ai diavoletti, a dopo Claudio

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      10. Ormai sarai ritornato dall’aperitivo tedesco (mangiano presto e la cucina chiude alle 9 di sera. Inconcepibile per uno del Sud. S’adda magnà a tutte l’ore!). Oppure sarai sbronzo e quindi giustamente appisolato.
        Lascio qui sul comodino, senza fare rumore, questi appunti…3 litri di latte, 2 pacchi di sale grosso, prosciutto crudo (quello buono!)…No, gira il foglio che ho riciclato la lista della spesa al supermercato scritta ad hoc per me (povero maschio).
        Se ci bevi prima un paio di bicchieri forse è meglio: posso dare la colpa al vino e non al mio italiano disagiato 😉
        La Fine del Mondo (riti di scongiuro, non sia mai che i Nordcoreani vogliano passare alla Storia):
        https://redbavon.wordpress.com/2016/08/03/la-fine-del-mondo/

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      11. E’ la giusta disposizione d’animo (alcolica) per leggermi. Tutto sembrerà confuso, ma la colpa si darà alla sbornia. Semmai qualche pazzo tenterà di vendere un mio libro, sul contratto di edizione imporrò un gadget da allegare al libro: una bottiglia di vino con l’avvertenza “consumare prima di leggere. Non guidare mentre leggi”

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      1. l’obiettivo era quello (quando scrivevo queste cose l’obiettivo era portarmi a letto le ragazze e qualche volta ci riuscivo pure). Nella mia vetusta mi accontento delle risate. Ma è bello, bellissimo anche così

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