“LAVORARE GRATIS”

Jovanotti:Lavorare gratis è un’esperienza formativa“. Per non deluderlo questa mattina ho scaricato da un sito pirata il suo ultimo cd. Tutti buoni a fare i liberisti con la precarietà degli altri.

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Siamo persone, caro Jova, non onlus. Se lavoriamo ci pagate. E’ ora di finirla con uno Stato che chiede l’impegno etico ai cittadini mentre invia le letterine di Equitalia. Il capitalismo italiano distribuisce non secondo bisogni o necessità. Si mette in tasca i proventi e li porta dall’altra parte del mondo. Più che il merito premia la furbizia, non produce benessere generale. Il capitalismo italiano genera schiavi e non cittadini, è il cancro dello Stato. Niente a che vedere con il normale liberalismo europeo o anglosassone; ostacola l’iniziativa privata, contrasta la concorrenza, impedisce il libero mercato e la circolazione di idee e merci. Sono una decina e hanno in mano l’economia del Paese; si definiscono imprenditori ma sono in realtà volgari rubagalline.

 

Autore: Giancarlo Buonofiglio

Manipolo paradossi sito web http://giancarlobuonofiglio.weebly.com/

38 pensieri riguardo ““LAVORARE GRATIS””

  1. Il capitalismo in generale genera schiavi, oggi più di prima. Non è solo un problema dell’Italia 😀
    Finchè si continuano a negare le conquiste di certe Rivoluzioni e movimenti annessi, difficilmente si riprendono certe consapevolezze. All’epoca dei miei nonni (la Resistenza o anche prima), certi diritti erano impensabili e sono stati ottenuti comunque con dure lotte, ai tempi dei miei genitori le conquiste dei loro padri erano il punto di partenza per le conquiste che oggi ci tolgono o ci hanno già tolto. Oggi i diritti ci sono appunto ma non contano nulla ma tanti non sanno che ci sono, ed è questo il problema….la consapevolezza e la prospettiva.

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      1. Il capitalismo italiano è stato migliore di tanti in tempi passati (e te lo scrive un antiliberista doc), adesso è ridicolo ma non ti credere che il resto dei capitalismi sia meglio. Sono tutti finanza, chi afferma il contrario non conosce un emerito cazzo del Mondo 😀
        Chi più o chi meno non conta 😀

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      2. capitalismo 2.0 gli schiavi egizi avevano una casa, di che sostentarsi e una coscienza di quel che erano. Lo schiavo con l’Iphone, ricco ma con le pezze al culo è il frutto di uno Stato che ha prodotto merci e non persone (giuridicamente parlando)

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  2. In poche parole ha racchiuso un’intera civiltà! Ancora cercano di spacciarlo per capitalismo, dimenticandosi che – lo dice la parola – per quello ci vogliono i capitali, e nessun imprenditore italiano li mette: fanno tutti i capitalisti aspettando che papà Stato passi poi a pagare i conti. Sono eterni universitari che discettano e filosofeggiano sapendo che tanto poi verrà qualcuno a pulire e pagare…

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      1. Tu devi scrivere con me (anche se non ho più blog); un po’ di sano Bolscevismo e un po’ di sana Resistenza sono ciò che occorre a sti idioti codardi 🙂

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  3. Non so in che contesto abbia detto una simile scemenza il cantante che non è nei miei gusti personali, anche se occorre ammettere è evoluto rispetto alla demenza dei tempi di DJ Television…Gesummaria è la prova che una volta toccato il fondo si può risalire…salvo poi autoaffondarsi con una fesseria colossale come questa.
    Guarda caso gli stessi che inneggiavano al lavoro “flessibile” (leggi: precario) erano quelli che avevano il “posto fisso” assicurato.
    Il download del suo ultimo “lavoro” da un sito pirata, mi pare giusto contrapasso per rendergli la pariglia e fargli capire che lavorare gratis non è formativo per nulla, se non per una nuovo modo di rendere schiavi uomini e donne.
    Già il livelo dei redditi non è più adeguato al costo della vita tale che devono lavorare entrambi i genitori per garantire il sostentamento a una famiglia, poi lo abbiamo reso instabile e incerto (e non siamo in un mercato del lavoro come quello statunitense, né per struttura né per ampiezza), ora pure gratis. Oh Jova, ma un fettina di culo vicino all’osso quando? (magari il tuo di posteriore)

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    1. purtroppo in tanti hanno abbracciato questo neoliberismo farlocco all’italiana. Il liberismo prevede proprio l’opposto, il lavoro è più che retribuito. Io l’ho anche vista l’alternanza scuola-lavoro: ragazzi che tagliavano panini gratis per il salumiere. Bell’esperienza formativa. Mi spiace per Jova, che è pure simpatico, ma di questi maître à penser che sono lo sponsor di Marchionne possiamo davvero farne a meno

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  4. Evitando di discettare su Giovanotti che mi pare spreco di virgole, e proprio per dire qualcosa sul già detto, mi pare che la quistione capitalismo sì o no sia affondata più che fondata. Rubagalline mica tanto. Assi nella manica di se medesimi. Giovanotti non si escluda. Il sistema è un male, è sotto gli occhi di chiunque non abbia malattie oftalmiche gravi; che sia un male e sia un male comodo per pochi e scomodo per molti è dimostrato. Ma è come il cattolicesimo, promette ai più di diventare pochi in virtù del miraggio, della speranza nel ce la farò perché volli fortissimamente volli e dunque tutti “o il Giovanoti o tutti acopati”; altrimenti non mi spiegherei il successo di programmi come Monster chef o Misfattor. Mi pare si possa dire che il meccano nel quale la maggioranza assoluta di noi è sottoposto è lo stesso, religioso e industriale e d’azzardo. In tutti i casi si tratta di una dipendenza. S’ha un bel pari a dire dei telefonini, ma sono il più grosso handicap sulla strada di possibili rivoluzioni. Dopo l’assalto al parlamento se non posso ricaricare come faccio, s’interrogherebbe il rivoltoso. Da anarchico credo che nessuna rivoluzione che non sia prima antropologica sia possibile. Altre sì, possibili, ma solo là dove non si abbia niente da perdere. Dunque non probabile a queste latitudini. Però abbiamo visto finire l’Egitto in una camera di tortura. Qui non sento mormorii carbonari. Nemmeno da parte di chi potrebbe cacciarci un forchettone nella pancia. Perdere il padrone bianco non sarebbe utile. Infine e non è poca cosa, non mi pare che si agiti all’orizzonte un agitator, un Lenin, per fare i consueti e riconoscibili nomi, ma basterebbe qualche Nenni, in grado di richiamare malcontento e indirizzarlo. Piuttosto ho l’impressione che sarebbe più facile un colpo di stato, fatto da pochi che abbiano letto Baumann e dunque in grado, dopo, di attuare un programma di ribaltamento dello status quo. Però. Siamo una caserma americana. E abbiamo la peggiore classe di potere economico, non tanto perchè di rubagalline ma perché profondamente, radicalmente, ottusa e ignorante, la stessa, leggi Falck e camerati, che l’indomani mattina del 25 aprile faceva una colletta di 150.000.000 per finanziare un esercitino anticomunista. Non so se questo appunto sia chiaro in ogni sua parte. Ho riletto a me pare di sì. Ma non pretendo di essere popolare. Buon anno Buonofiglio. DSC

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    1. Carissimo, che bella cosa ho letto. Condivido ogni parola. I cacciaballe (gli intellettuali alla Cacciari più che Jova) sono in prima linea a raccontare al popolo che è bello non avere diritti sul lavoro, che è bello lavorare gratis, che è bello vivere di spirito e non di carne. Ma sono gli stessi che hanno emolumenti milionari per cazzate che scrivono e cantano. Ma sono servi, e quello è il loro mestiere

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      1. La ringrazio Buonofiglio, bella cosa non mi aspettavo. Quanto a Cacciari, sa, Pasolini, persona di qualche non poco ingegno, lo avrebbe chiamato intelletuale di palazzo. Come tali coloro si esercitano alle arrampicate sui per i vetri insaponati e infatti Cacciari, fosse infinito passivo di cacciare ci si può augurare, insegna all’Università Vita-Salute, quella della papessa delle papesse, sa, la Maria Luigia Sverzé. Ricorda immagino: Francia o Spagna basta che se magna.

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