All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne

Ogni tanto lo esumano e espongono come il sangue di San Gennaro. Pierro Langela, una cariatide che a 92 anni si riempie di botox sfidando le leggi naturali. Ero bambino e ricordo questo uomo già anziano, flemmatico e incredibilmente lento nell’eloquio. Lo ritrovo nell’età della geriatrica incontinenza a fare le superquakcazzole o paternali sulla necessità di deputare all’esercito il compito di imporre con la forza trattamenti che nulla hanno di scientifico. Lo spot della dittatura è ora affidato a corpi secolari e corrotti che puzzano di piscio e escrementi. Una volta con l’età si acquisiva saggezza temperata da eleganza, con Pierro Langela siamo arrivati al collaborazionismo della prostata. La natura fino a qualche anno fa aveva compassione, portava via gli uomini a quarant’anni e un senso c’era; prendeva i corpi prima che degenerassero nella carne e nella mente. La vita si è allungata ed è un bene ma con quel che ne consegue sul piano dell’entropia neuronale. Le salme decomposte come Pierro Langela invece di chiudersi nei sepolcri contando i giorni si prestano oggi come laide dispensatrici del piacere d’altri tempi agli interessi di un governo criminale. E così mi pare dalla democrazia siamo passati all’oligarchia e ora alla gerontocrazia con un corpo malato e il catetere, i pannoloni madidi di urina e le esalazioni maleolenti di una pelle che trasuda muffa e odio per la vita.

Ripigliatevi, lo dico ai secolari avariati come Pierro Langela. Anzi lo dico proprio a Pierro Langela che s’illude di perpetuare in eterno un corpo tumefatto tra minzioni non trattenute e i prolassi di una carne putrefatta. Se non ce la fate trapassate in pace. Il mondo non è comunque più il vostro. Muratevi nell’urna. E che la terra vi sia lieve, anzi no.Neanche quella

TEX PIRLER

Sono commoventi gli sceriffi dei centri commerciali che all’ingresso puntano la pistola giocattolo sulla fronte per prendere la temperatura. Forse si aspettano che qualcuno alzi le braccia dicendo: mi arrendo! Oppure che estragga l’arma dalla fondina per cimentarsi in un duello alla Clint Eastwood. Manca solo la musica di Morricone, spaghetti western all’italiana, mentre si battono con le manette al silicone e il revolver ad acqua. Sono simpatici. Deficienti ma simpatici. Al principio appena si avvicinavano con l’indice puntato e il pollice in alto facevo bang, sono pur sempre il fuorigregge più veloce del West. Poi ho imparato: mai confrontarsi con un uomo che ha la pistola ad acqua, gente. Ho sempre tifato per i siux e capisco il perché. La vita è troppo breve per discutere con un cowboy della Conad che si veste come Tex Pirler

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