La repubblica dei pazzi / 2

Non vero ma verosimile.

La credibilità richiede o la verità o la verosimiglianza. Qua siamo arrivati al parossismo: una cosa è credibile non solo non essendo vera ma neanche verosimile. Ogni riferimento ai fatti attuali è ovviamente non casuale. Tv, la stampa igienica e i socialmedia operano così, mistificando nel senso della mistica delle parole la realtà. Se una cosa non è vera e non verosimile non può neanche essere credibile. Eppure capita quando un popolo credulone è disposto a credere a tutto meno che alla verità

SORVEGLIARE E PULIRE: IL SESSO DEL REGIME

«Tu sei il tuo partner sessuale più sicuro. La masturbazione non diffonderà il virus, specialmente se lavi le mani (e ogni sex toy) con acqua e sapone per almeno 20 secondi prima e dopo il sesso».

Il quotidiano Il Mattino qualche mese fa così titolava (citando il sito della città di New York) invitando a masturbarsi. Non pensavo si potesse delirare più di quanto avessero fatto con le ordinanze sindaci e presidenti di regione psicopatici. Due considerazioni tecniche mi sono quindi venute spontanee.

1) “Tu sei il tuo partner sessuale più sicuro”, sentenzia l’articolo. Non è vero, non sempre, il più delle volte siamo promiscui anche con noi stessi. E poi per certe cose ci vuole del feeling, atmosfera, complicità. Non mi ci vedo a lume di candela mentre cerco di sedurre la parte di me meno romantica. Anche per le sveltine. Di non secondaria importanza è l’artitre, ed è un ostacolo non da poco, il rischio concreto è di trasformare la presa virile in una tagliola violenta. E io sono contro la violenza, figurarsi sulla mia carne.

2) “Specialmente se ti lavi le mani prima e dopo”. L’obiezione è scontata: mi hai preso per uno zozzone? Non ce n’è molti di feticisti del liquido seminale che si cospargono con i propri fluidi. Almeno credo. Sui 20 secondi per il lavaggio non so, dipende dalla consistenza del seme. Se è di bassa qualità forse bastano.

3) Sex toy. Ne ho viste di cose ai limiti dell’umano. O meglio quando studiavo psichiatria nella letteratura medica si raccontava di uomini che infilavano il membro nella bottiglia o che adoperavano l’ano per curiose e imbarazzanti sperimentazioni. Però porcamiseria devi essere malato per pensare che una congrua fetta della popolazione (maschile nel nostro caso) apra la dispensa in cerca di mestoli, frullatori o rotoli scottex con i quali esperire insolite eccitazioni. Il giornalista saprà come si fanno le seghe voglio sperare. Il ritaglio di giornale purtroppo non si ferma qua. «Tre (o più persone) sono assolutamente un assembramento». Io qualche porno l’ho visto, conosco il genere orge, gang bang, animal, meccanici contro infermiere al limite, ma l’assembramento mi mancava. Farò una ricerca approfondita.

E ancora: «I contatti stretti con più persone dovrebbero essere evitati. Limitare le dimensioni della vostra lista degli ospiti, frequentare un partner sessuale regolare e scegliere luoghi aperti e ventilati».

1) Mi sembra di capire che le ammucchiate siano sconsigliate. Ciò che mi lascia perplesso è il richiamo a “limitare le dimensioni della lista degli ospiti”. Ma seriamente, voi invitate amici e parenti a cena e poi mentre tagliate le lasagne vi sbottonate i pantaloni per assaltare gli sventurati seduti al tavolo? Ma che roba è.

2) “Scegliere luoghi aperti e ventilati”. Ma perché? Voi mentre fate l’amore puzzate come sterco di cammello avariato? Non mi pare. Non posso crederci. Mi fa male pensarlo.

In ultimo la regina delle raccomandazioni non poteva mancare: “fate sesso con la mascherina per evitare lo scambio di fluidi”. Eccerto non sia mai che un liquido passi da un corpo all’altro. Potremmo imbustarci, avvolgerci nel cellofan, oppure al momento dell’eiaculazione il partner dovrebbe essere in grado di fare un salto olimpionico all’indietro. Ma bisognerebbe fidanzarsi con Mutaz Essa Barshim. E mi sembra eccessivo.

Io non so chi abbia scritto l’articolo ma temo di sapere chi l’ha ispirato. E comunque un’ultima cosa voglio dirla all’improvvisato psicogiornalista: provaci tu a fare una fellatio con la mascherina e poi ne riparliamo. Non chiediamo ulteriori sacrifici, specie al povero sesso debole, che lo sa solo Dio la fatica che fa per godere di una diafana erezione

RICORDATI DI SANIFICARE LE FESTE

La politica va sull’altare e dice messa. Anche Gesù è stato tirato per la giacchetta e nel nome non del Padre ma dello stato quest’anno nasce un po’ in anticipo, perché così ha sentenziato Erode. La sede santa tace e accossente e così deve essere se a guidarla è un falso profeta. Mi manca quel mondo di buoni e cattivi, rossi o neri, destra o sinistra, credenti e blasfemi. C’erano gli altri e poi i comunisti. Don Camillo celebra ora l’eucaristia del farmaco e Peppone saluta con il pugno ma dentro ai guanti in lattice. Sulla croce non c’è più il Cristo ma uno specializzando in medicina. L’acqua è benedetta con l’ipoclorito di sodio e ognuno è in grazia di Dio finché indossa la mordacchia. La nuova liturgia: dalla remissione alla disinfezione dei peccati. Siamo passati dalla banale ideologia allo schieramento in due fazioni ben distinte: i sani di mente e dall’altra psicolabili che si scambiano il segno di pace con il gomito. Non più nel nome del Padre ma dell’isopropilico, ricordando di sanificare le feste. Così almeno mi pare

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