IN AMORE VINCE CHI FUGGE

L’amore è desiderio. Non sempre però è facile sopportare il desiderio, perché si è soli nel desiderare. Quando gli innamorati chiedono “mi ami?” è come se non accettando il desiderio come mancanza, chiedessero di essere trasformati da “amanti” in “oggetti d’amore”, in una presenza. L’amore è la richiesta di una conferma. Desiderare è però un compito sfiancante; chi desidera è più fragile rispetto a chi è desiderato, e tuttavia la rinuncia non è la soluzione, ma il problema. C’è un prezzo da pagare per chi non vuole confrontarsi col desiderio, ed è una frustrazione che si trasforma in dolore. Il desiderio trova il suo completamento nella domanda e non esiste altro modo per soddisfare il bisogno se non completando il discorso con la risposta. La strada per non cedere al desiderio e alle pulsioni, è quella di metaforizzare l’oggetto dando un significato alla mancanza. Quando questa immagine non risponde alla realtà subentra una delusione che diventa depressione. Si prospetta l’ombra dell’abbandono e quella che doveva essere la soluzione all’assenza finisce per rimarcare il senso del vuoto e della solitudine.

FRAMMENTI DI UN MONOLOGO AMOROSO - Giancarlo Buonofiglio

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Autore: Giancarlo Buonofiglio

Manipolo paradossi sito web http://giancarlobuonofiglio.weebly.com/

6 pensieri riguardo “IN AMORE VINCE CHI FUGGE”

      1. Tutti desideriamo qualcosa o qualcuno. Tutti siamo esseri mancanti, altrimenti saremmo dei. Tema enorme quello del desiderio.

        Il desiderio è movimento verso un punto di perdita.
        Il desiderio è scorretto.
        Il desiderio è trascendenza. ( Scrive Galimberti in Le cose dell’amore)

        Dove amiamo non proviamo desiderio, e dove lo proviamo non possiamo amare. ( Scrive Freud ).

        Eccetera eccetera, ma tu lo sai bene considerando tutti i libri che hai scritto e i temi che quotidianamente vai trattando.

        Grazie della condivisione
        Ele

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      2. Aggiungi Lacan, Ele, e il quadro che hai disegnato è perfetto. Il mio lavoro alla fine è di svincolare il desiderio dalla psicologia e dalla lingua, ma in questo (che bello il richiamo a Galimberti) il filosofo che hai citato è un maestro. Buona serata e grazie, certi commenti aiutano a capire

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